Doris D’ Cruz (Nata a Karachi-Pakistan l’11/12/1940 e morta a Grotta il 16/04/1995) In lei riconosciamo l’autorevolezza di un modello, la tempra di una forte missionaria, la carità di una santa. Rispettando il desiderio si Sr Doris, vogliamo ricordarla nel “silenzio di parole”, che lei amava molto.
Ogni anno, a pasqua, sr Doris cercava di distaccarsi di tutto ciò che le sembrava superfluo. Anche in quest’ultima Pasqua (1995) aveva bruciato tutto. Oltre alla testimonianza missionaria della sua vita, da lei scritta per l’equipe di ricerca, ci è rimasto solo questo scritto, che ci fa rimanere in contemplazione di fronte al “mistero d’amore” della sua relazione con Dio. E’ una poesia, inviata alla sua amica Sr Mary Francis, nella quale esprime se stessa:
LA PERLA DI GRAN PREGIO
Sono una conchiglia ordinaria. Smorta e grigia è la mia carnagione. Non sono un granchè da vedere Paragonata Ad altre conchiglie sulla spiaggia. Infatti sono in molti quelli che passano e non mi vedono. Sono il MAESTRO ARTISTA.
“Colui che mi ha formato E mi ha costituito Nel grembo di mia madre” (Sal 139,13)
Vede a colpo d’occhio La bellezza della creatura Opera delle sue mani E mi raccoglie.
“Raccogli questa mia vita Dalla polvere! Tienila sotto il tuo sguardo, nel palmo della tua destra…” (Tagore)
“Signore tu mi hai dato la vita E mi hai aiutato A crescere… Ho confidato in Te. Fin dalla mia giovinezza, ho avuto fiducia in te durante tutta la mia vita. Tu mi hai protetto Fin dalla mia nascita. Ti loderò per sempre”. (Sal 71,5-6.8)
Io ero là, laggiù in fondo, nata sul fondo del mare.
Sono cresciuta senza essere notata In mezzo alle miriadi Di conchiglie del mare. Mentre il tempo passava E le stagioni si alternavano, io giacevo laggiù e crescevo, maturavo.
La mia vita è stata Un mistero per molti Ma tu sei la mia fortezza.
“Il saggio Non si vanti della sua saggezza, né il valoroso del coraggio, né il ricco della ricchezza. Chiunque vuole vantarsi Si vanti di questo: di comprendere e conoscere ME poiché io sono JAHWEH che agisce con AMORE FEDELE (Ger 9,22-29)
Grazie, mio Dio, sono di nuovo rassicurata.
“Il tuo amore è costante, tu non abbandonerai agli inferi il tuo prediletto” (Sal 16,10)
Jahweh, mio Dio, lo so che il tuo amore è eterno. La tua presenza non può mai diventare assenza, la Tua luce non può mai diventare tenebre. Si, Signore, io credo, rafforza la mia fede.
Ed io odo la sua voce che mi rassicura:
“…non temere, ho pregato per te perché la tua fede non venga mai meno”. (Lc 22,31-32)
Passano altri anni, ed io mi lasciai sedurre dal continuo fluire delle onde. In verità non so Come possa essere successo, ma nel soffio gentile della brezza,
nel leggero picchiettare della pioggia ho sentito passare il Signore, ed ho raccolto il coraggio sufficiente per lasciare la mia porta socchiusa. In un momento di pace Ho dimenticato le mie paure, mi sono abbandonata. Quel giorno, Signore, tu sei entrato. Il tuo Spirito ha toccato Il mio fragile cuore.
Oh! Giorno glorioso Quando tu hai gettato Il seme del tuo amore Nel profondo del mio essere E nel silenzio E nell’oscurità dell’attesa Formi dentro di me La più meravigliosa Parte di me:
quella bianca perla stupenda!
“O seminatore dei semi, avevi sempre visto in me questa terra fertile?” Signore tu sei quella perla Di gran pregio, che si forma, cresce dentro di me, come parte di me. In questa dura ostrica Io sento nel profondo la tua forza e la tua tenerezza che mi circonda. Ogni Eucarestia e Adorazione Aumentano la comunione, e mentre tu continui a formarla dentro di me, la perla diventa sempre più perfetta.
“La mia mente e il mio corpo Possono indebolirsi, ma tu sei la mia forza, tu sei tutto ciò che desidero”. (Sal 73)
“Io vivo dentro di te, Io sono la fortezza che ti circonda, tu non potrai mai essere lontana dal mio amore” così Egli mi parla.
Che la tua energia Mi bagni, o Dio. Fa che ogni parte di me ossa e midolla, linfa e tessuto sia assorbito in te, e un giorno, Signore, quando tu ed io, saremo assorbiti l’un l’altro in intima fusione, in un vincolo indistruttibile di amore-perfezione, io salirò in alto, verso la luce.
Allora il mio guscio d’ostrica Si spalancherà E tu, Signore, il mio ricco mercante di perle, verrai a raccogliere l a bella, abbagliante perla bianca.
“…e tu mi riceverai con onore. Poiché possiedo te, che altro posso desiderare sulla terra?” (Sal 73)
Lasciando indietro I legami di questa terra, nel ricordo di ciò che fu, io salterò fra le tue braccia.
O Dio,
fa che l’inverno finisca per non tornare mai più. Fa che solo il tuo amore Regni sovrano. Dammi vita, ed io canterò il tuo nome in eterno.
A me basta Sapere Che tu, Signore, sei vicino, molto vicino. La mia vita è nelle tue mani.
……………
Ora che la sera si avvicina
E l’ora del crepuscolo Ci spinge avanti Verso la fine del viaggio, fa che possiamo abbandonare la paura, sapendo che tu cammini con noi.
In quel giorno, quando finalmente verrai nel soffio tenue della brezza, fa che camminiamo incontro a te nella pace, serenamente, sussurrando sottovoce con gioia profonda “MIO DIO E MIO TUTTO”.
(In questo giorno In cui celebro la vita, il mio compleanno, desidero presentarti, Signore, tutti i malati di cancro, soprattutto quelle fra noi che sono allo stadio terminale).
Doris D’Cruz, fmm
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